Scritto per (Rifondazione Cavarzere)
Vogliate accettare le scuse a nome di tutto il circolo di Rifondazione Comunista di Cavarzere per la latitanza vissuta dal nostro sito, in questo ultimo periodo.
In realtà, non si è trattata di una pausa riflessiva e nemmeno di titubanze alcune, riguardo al nuovo progetto della nascita della Sinistra Arcobaleno in Italia e anche a Cavarzere, che accogliamo con favore e speranza e per la quale i compagni di partito assieme alle altre forze che compongono il nuovo soggetto unitario e plurale hanno già da mesi cominciato a lavorare e sono tutt’ora pienamente impegnati nel prosieguo di questa campagna elettorale che si sta caratterizzando per l’ antidemocraticità, soprattutto a causa dei media che negano alle forze antagoniste rispetto al duopolio creatosi PD- PDL, uno spazio uguale o per lo meno degno.
I primi incontri sono già avvenuti oltre che nelle sedi di partito anche in località Grignella giovedì 06/03/08, e a breve proporremo un calendario approssimativo dei prossimi appuntamenti.
Ma lo scambio di idee, pareri, opinioni e critiche, che sono le fondamenta per un partito ancora in divenire come il nostro, non vogliono le sedi dei vari circoli come unico luogo deputato a queste priorità e più in generale alla possibilità di fare politica. La Sinistra Arcobaleno per quanto ci riguarda deve divenire il contenitore ideale dove le lotte, le radicalità, le differenze, le peculiarità, le sofferenze, le gioie prendono vita e poi si spandono nella società, come infinite gocce d’acqua capaci di trasformarla partendo proprio dal suo interno.
Sono le fabbriche, le scuole, le piazze e gli spazi sociali il luogo reale dove vogliamo la nostra nuova politica prenda corpo, rispondendo così alla domanda agitata anche con forza ultimamente da gli “anti-politici”, ai quali non diamo più di tanti meriti ma riconosciamo di aver segnalato un problema reale che ci investe tutti, senza distinzioni elitarie, ma che crediamo in pochi abbiano recepito.
Ora la campagna elettorale fatta di slogan e promesse quasi sempre eludibili e farlocche come quelle di Veltroni e Berlusconi, composta di liste più o meno gradevoli ma sempre comunque decise arbitrariamente dai partiti, sembra rendere vane le istanze appena citate, perché in qualche modo anche la nostra forza và uniformandosi a questo schema così passivamente pedissequo ad ogni tornata elettorale.
In realtà il “porcellum” (legge elettorale di Calderoli) che dall’interno, stando al governo, abbiamo in tutti i modi cercato di modificare, è ancora lì e anche questa volta prevarrà sulla volontà degli italiani rimandando la democrazia “vera” a un tempo indefinito, tutto questo mentre il disegno futuro di entrambe i poli è di cancellare la sinistra in Italia.
Dalla convergenza di queste condizioni e dalla esigenza di realizzare le istanze prima citate, nasce la Sinistra Arcobaleno attraverso un processo vorticosamente accelerato dalle contingenze e sicuramente in molti aspetti migliorabile, a partire dai soggetti che la compongono, dalle candidature ecc.
Resta comunque un valido condottiero Fausto Bertinotti a guidarci, che è bene ricordare non è il leader, né tanto meno il segretario della nostra compagine, ma il candidato premier, e io penso un valido trascinatore.
Più di ogni altro fattore comunque, l’elemento saldante che accomuna le esperienze anche diverse è bene ricordarlo, di tanti partiti e di vecchie e nuove fette della società civile, sono i temi e le idee programmatiche che uniscono questo popolo.
Intanto l’idea di società, lontana sia dal modello di Berlusconi sia da quello di Veltroni, per altro entrambi non a caso molto simili e lineari fra loro, una società profondamente ferma nella sua lotta al sistema economico neo-liberista che sta producendo ad ogni latitudine, distruzione e morte, disastri ambientali e drammi sociali.
L’individuazione del nemico, e cioè il modello economico, allontana il nostro schieramento dall’idea di una politica distorta, giocata poco sui temi e molto sugli aspetti mediatici e personali.
Le battaglie centrali della Sinistra Arcobaleno si collocano ora, come in un avamposto ideologico tra passato (ancora tristemente attuale): la lotta di classe, e presente: l’ esigenza di modernità e mondialità che sempre più incalza in una società globalizzata dove le merci e i capitali sono libere di vagare, mentre alle persone, agli umani, ogni sorta di vincolo sorge a minare il naturale scambio fra le genti, e fra le loro esperienze, culture e tradizioni diverse.
Il nostro programma elettorale ( http://www.sinistraarcobaleno.org/programma/ ), che vi invito attentamente a consultare, a fare vostro, e a veicolare non solo come esortazione di voto, ma come uno degli obiettivi primari della nostre esistenze è in apparenza poco ideologico e molto pratico, cioè fornisce già dei rimedi esaustivi a tante malattie che affliggono il paese e il mondo intero come la precarietà, le morti sul lavoro, le guerre, le negazioni dei diritti civili, i problemi ambientali…
in realtà tutte queste tematiche non prescindono da un aspetto ideologico forte, che non è conciliabile con il sistema economico che in salse solo apparentemente diverse i candidati dei 2 grandi schieramenti, propinano a tutti noi come la unica delle vie percorribili.
Posto il fatto che manteniamo l’aspirazione di governo, cosa per altro scontata per una forza che ha come obiettivo quello di trasformare la società e l’esistente, non riteniamo “governare”, condizione necessaria e sufficiente per combattere e prevalere sulle tante lotte e battaglie che il nostro tempo ci invita a combattere, anzi come tanti ci ricordano, la sinistra i successi più grandi li ha ottenuti stando all’opposizione.
Lasciatemi poi accennare alla scelta del simbolo e al suo significato profondo che prevarica la logica della campagna elettorale. Non è una rinuncia il fatto che la falce e il martello non campeggi nella nostra bandiera, non è tanto meno la negazione di un passato glorioso pregno di significato, denso di conquiste, martire di tante donne e uomini, e anche reo di alcuni errori e ravvedimenti. I simboli diventano a volte più forti delle idee, oppure divengono loro stessi un’idea, come è successo per il nostro simbolo glorioso.
Probabilmente il simbolo che più dipinge il nostro tempo non è ancora stato trovato o semplicemente la falce e il martello è insostituibile, però possiamo affermare che l’idea e il concetto di una sinistra unita e plurale, e l’esigenza di pace accomunano anche gli “altri” e cioè coloro i quali non si sono mai professati comunisti, in quanto appartenenti a quel simbolo, ma in realtà lo sono oggi attraverso i loro pensieri e le loro azioni, magari anche a loro insaputa.
Se per realizzare ciò di cui abbiamo parlato, dobbiamo passare attraverso il superamento di un simbolo, ben venga, io non mi pongo il problema, perché sono troppo elevate le pretese per soffermarmi solo su questo, l’abdicazione del nostro simbolo storico quindi vogliate intenderla senza strumentalizzazioni, nessun comunista si sentirà scomodo in questa sinistra, altresì troveranno spazio anche altre esperienze, è questa la novità più interessante.
Infine per restare nei “massimi sistemi”, io penso che come la realtà nel comunismo è in divenire, anche il comunismo non è una verità assoluta ma un processo complesso in continuo mutamento, e trovo queste affermazioni rivolte al comunismo, surrogabili nei confronti della sinistra arcobaleno.
Invitiamo sin d’ora la cittadinanza a partecipare ai prossimi incontri dei quali daremo presto conto e a chi sia disponibile, a collaborare attivamente alla riuscita della campagna elettorale e all’implementazione di questo grande progetto.
Michele