martedì 9 ottobre 2007

Un Grillo per la testa…



E’ sempre così, quando nasce un fenomeno nel nostro paese, compresi quelli da “baraccone”, si imbastiscono cene mediatiche nauseanti alle corti di giornalisti, dai più faziosi ai più burloni, tutti al servizio del grande circo televisivo.

E’ interessante o meglio lo era, prima che si dicesse di tutto o di più, la manifestazione e il movimento, al quale, forse prematuramente è già stato dato un nome, noto come “grillismo”.

Il rivoluzionario, colui che inspirato da forti ideali, si faceva porta voce delle istanze degli oppressi, degli emarginati, dei poveri, si è tolto di dosso i fardelli delle armi e della lotta armata, ma ha finito per perdere pure la connotazione politica di sinistra (anche se ne incarna molte istanze) e ha le sembianze di un comico genovese.

Qualche sbadato, magari con i capelli bianchi potrebbe chiedersi “Ma cosa mi sono perso ??”“Di chi è la responsabilità di questa trasformazione ??” e ancora “Cosa c’è di positivo in questo fenomeno ??”

Beppe Grillo, non ha certo cominciato da oggi la sua battaglia contro molti luoghi comuni della politica, dell’economia e del suo sviluppo, ha imparato a conoscere le tecnologie che anche per lui, come per l’italiano medio, erano un tabù, si è servito di internet per creare una rete, come lui ama definire i suoi tanti popoli, e infine, devastante e dirompente assieme alla sua gente è sceso nelle piazze di tutta Italia, senza abbandonare la sua vena satirica presentandosi ormai agli unici che non lo conoscevano e cioè ai politici.

Ha indirizzato proprio su di loro, la sua critica più pungente, una serie infinita di vaffa, né troppo rossi, né troppo neri, forse troppi, comunque giunti ai destinatari senza particolari mediazioni, e quindi, obiettivo raggiunto si potrebbe dire… Una forma di democrazia dal basso, come se ne sente tanto parlare, una macchina organizzativa quella del Vaffanculo day dell’8 settembre, che ha coinvolto cittadini attivisti già da tempo su internet e sul blog di Grillo, i quali hanno potuto per la prima volta concretamente trasferire la loro protesta, nella piazza, da sempre termometro della condizione di vita dei cittadini, ma non sempre strumento ineccepibile rispetto all’oggettività del reale stato di salute della gente e delle sue ragioni politiche.

Per meglio spiegarsi, possiamo dire, che nonostante il forte contenuto politico dello show di Grillo, se, il governo Prodi, attualmente in carica non reggesse sotto le spinte neo-centriste di Mastella, o, la cappa difensiva architettata dal Partito Democratico, si dimostrasse fragile di fronte a un altro popolo che sento più mio (quello della sinistra radicale), pensate che la gente, votasse in massa per le liste blu, proposte dallo stesso comico, oppure che disertasse le urne in nome dell’anti-politica?

Probabilmente vi sbagliate, perché il “nano Berlusconi”, come lo chiama Grillo, non attenderebbe altro, scaltro e furbo come nessuno dei suoi fedelissimi, ha dichiarato che dopo lo scandalo di Tangentopoli, Forza Italia riuscì a captare il malumore della gente e la compromessa sfiducia nella politica attraverso il suo partito…Ora che dopo il ciclone Grillo i sondaggi lo vedono avanti di molti punti su Prodi, medita e sogna di come puntare l’azzardo, approfittando di una “gaffe di sinistra”.

La gaffe non è certo rappresentata da chi manifesta nelle piazze del Vaffanculo Day, come dice il Presidente della Camera Fausto Bertinotti “Una vecchia regola della politica è che i vuoti si riempiono. Il problema per la politica è riempire essa medesima i vuoti. Quando non lo fa, non è detto che i materiali con cui si riempiono siano materiali eccellenti, ma non ce la si può prendere con chi riempie il vuoto”.

Questa dichiarazione che sposo a pieno, sintetizza in maniera auto-critica, le defaians della politica, ma ne determina anche la sua possibile rinascita, partendo dal suo nucleo interno, e soprattutto dai contenuti. Quelli proposti da Grillo lasciano un po’a desiderare, o per lo meno, su due dei tre punti proposti e per i quali si stanno ancora raccogliendo centinaia di miglia di firme, sono ancora molto perplesso.

Da elogiare l’impegno per reintrodurre il sistema delle preferenze, negato ancora una volta dopo la ultima legge elettorale porcata di Calderoli (quello che vorrebbe il maiale-day per intenderci) che eviterebbe di avere come rappresentanti una schiera di personaggi nominati a libero arbitrio dai partiti, però sono molto critico sugli altri 2 punti.

Il primo riguarda la necessità di un “Parlamento pulito”, e la esplicita volontà presente nel testo di Grillo, di mandare a casa quei parlamentari che siano stati condannati in primo o secondo grado.Se a prima vista, questa potrebbe essere una richiesta del tutto lecita, bisogna segnalare che possiede un evidente vizio di incostituzionalità, per il fatto che nel nostro paese sino al terzo grado di giudizio si è considerati innocenti, e ciò è in contrasto con quello che si propone, aggiungo che esistono già leggi in materia che tutelano in modo equo e garantista in ambo i sensi, e cioè sia i cittadini che hanno il sacrosanto diritto di pretendere che chi amministra non sia un condannato definitivo e le persone che hanno commesso reati per i quali hanno scontato la loro pena, o hanno dimostrato in ultimo grado la loro innocenza, ovviamente in ultima analisi ricordo che non tutti i reati sono uguali, e quelli di corruzione non si possono ad esempio paragonare a quelli politici ecc.

Per il terzo punto invece che secondo la mia opinione è il più importante, e che prevede l’impossibilità dei parlamentari di essere eletti per più di due volte, devo proprio dire che non sono d’accordo.Il rischio di politici per dire di passaggio, non fà altro che aumentare la possibilità per gli stessi di non essere i protagonisti reali della politica, ma di divenire bensì i gendarmi degli interessi, di altri poteri forti radicati invece da anni, quali la Confindustria, le Banche, il Vaticano le Multinazionali, ecc.

Inoltre un turn-over “forzato”, sarebbe nocivo per gli stessi elettori, infatti, qualora paradossalmente, i parlamentari si dimostrassero capaci, dopo due legislature indipendentemente dal loro operato dovrebbero cedere il posto ad altri senza contare, che la politica soprattutto a livello nazionale, ha bisogno di gente preparata, (non come tanti degli attuali parlamentari) e non tutti sono in grado di fare i politici.

Per concludere, emerge, un quadro abbastanza inquietante dell’intero fenomeno, se per un verso ha rappresentato una manifestazione di democrazia partecipativa e di politica a un basso livello, possiamo affermare che sostanzialmente le scelte di Grillo si sono dimostrate incapaci di cambiare qualcosa, perché prive di un ragionamento più complesso che deve includere la politica e non desiderarne la sua estinzione.

Il binario, Grillo, critica politica ed economica, non passa per i concetti ancora chiave di destra e sinistra, e questa è la anomalia più latente, ma forse più importante, come si può criticare il precariato e in generale il mercato del lavoro senza avere in mente un modello di sviluppo economico che non sia neo-liberista?
A voi i vostri giudizi.


Michele Bolzenaro


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Michele, ho letto con attenzione il tuo lungo commento a quello che tu definisci il"fenomeno Grillo", e se posso affermare con tutta certezza che la tua analisi non è per niente superficiale, posso dirti con altrettanta fermezza che non la condivido appieno, specie nelle conclusioni finali. Quello che sta facendo oramai da anni ma specie negli ultimi tempi Grillo, è cercare di dare uno scossone non solo ai politici e alla politica, ma più in generale ai cittadini, facendo aumentare la consapevolezza di ognuno rispetto alla propria importanza nel cercare di cambiare e rispetto a quanto veramente possiamo incidere anche da semplici e liberi cittadini, nella vita politica di tutti i giorni.
Si può condividere o meno le proposte che Grillo fa, ma non si può non analizzare fino in fondo ciò che Grillo e il popolo dei grillini in questo momento stanno rappresentando. Ha ragione a mio avviso quando dice che non è lui che sta distruggendo la politica, ma è la politica stessa così autoreferenziale e così distante dai cittadini e dai voleri degli stessi, che si sta pian-piano distruggendo da sola, e il problema non è che se si tornasse a votare adesso vincerebbe lo"psiconano", ma che il governo che un anno e mezzo fa abbiamo contribuito ad eleggere, sta facendo esattamente il contrario di quello che doveva fare, ha disatteso ogni promessa, e disilluso i propri elettori, e se devo scegliere fra berlusca e i suoi disastri, o un governo che io ho eletto e che si comporta così, allora a questo punto non scelgo proprio! E'molto amara questa mia affermazione, specie perchè io ci credevo(e forse in parte ci credo ancora)nella politica attiva, però mi aspeetavo ben'altre cose dai miei rappresentanti, o come direbbe Grillo dai miei e nostri dipendenti, e se non sono in grado di soddisfare le attese, che abbiano almeno l'onestà di ammetterlo e di trarne le dovute conseguenze!
Ce ne sarebbero ancora molte di cose da dire, ma ho tagliato giù il discorso perchè non ho molto tempo, rimando ulteriori precisazioni ad altri post!

Hasta!!

Michele ha detto...

Oh finalmente Crive! Non è il titolo di un film ma un'affermazione di gioia, per sapere che non ti sei dimenticato di me. Mi fà molto piacere che tu abbia accolto la mia richiesta di visitare il blog lasciando una traccia del tuo passaggio, al termine della mia risposta ti rinnoverò i saluti e un invito.
Per quanto riguarda il tuo commento, permettimi di dire, prima di affrontare il merito, che scorgo fra le tue righe una profonda delusione, che io, conoscendo la tua vicenda politica personale, posso riconoscere quanto sia gisutificata ; è inutile negarlo,le nostre idee non sono solamente l'adesione a qualcosa con la sua successiva elaborazione, ma sono anche e soprattutto il vissuto.
Probabilmente la nostra distanza di pensiero, non è così marcata come le nostre differenti conclusioni su Grillo lasciano immaginare, al di là delle tue convinzioni politiche attuali che non conosco, e che francamente (al che ne dica la "gente") non ritengo importanti, io ho avuto modo in mille occasioni, dibattiti, chiaccherate con te, di sentire e di ammirare il tuo spirito, così affine al mio, uno spirito che penso e spero non ti abbandonerà mai, che ha sete di giustizia quanto il mio, ma che forse attualmente ha rinchiuso l'utopia in qualche angolo dell'anima.
Sulla tua storia come sulle vicende generali dell'attualità in corso, hanno influito certamente questa politica arrogante, autoreferenziale come ricordi dice Grillo, e quasi sempre innegabilmente inconcreta e incocludente.
Però la mia convinzione profonda non può esimermi dall'agire, dall'attivismo in una forma che per storia, tradizione ma soprattutto per convicimenti personali è diversa da quella di Grillo. Beppe ha raggiunto il punto di saturazione con la politica, ha tagliato il ponte con essa, ed è come un ciclone che investe tutto, investe anche me, anche i compagni che si sbattono ogni giorno per cambiare questo "cavolo" di mondo, la critica non è rivolta solo ai quadri dirigenti per i quali posso confidarti che anche all'interno del prc, c'è una profonda crisi, ma come un ciclone si abbatte su tutto quello per cui da anni, anonimi come me e te combattono o hanno combattuto.
Questa mia affermazione l'ho provata sul campo, ero anche io in una piazza del V-day, l'8 dicembre, a Ferrara, per la precisione, perchè Grillo non lo reputo un nemico, tutt'altro, sono vicino a molte sue battaglie, è un comico lungimerante che illumina molti, mai al quali tanti altri si aggregano per un fenomeno che tanti chiamano populismo, io dico qualunquismo; la voglia di gridare a squarciagola Vaffanculo a qualcuno ce l'ho anch' io, però penso ancora sia fondamentale individuare i referenti, e penso non si possa includere tutto nella polemica, perchè se no muore una espressione, muore un'affermazione di tante donne e uomini, muoiono quei tanti Che Guevara, che (come ho scritto nel post a lui dedicato),la società crea.
E infine i contenuti, le risposte, i programmi, sia chiaro non sono per sabotare Grillo, ma le sue prosposte sono poco in linea con le priorità del Paese, insomma per non dilungarmi troppo, secondo me la rinascità della politica deve partire sì dal basso, ma in un processo dove essa sia inclusa e non esclusa.
In ultima istanza se ancora non ti ho convinto, lasciame dire questo, anche quella di Grillo a suo modo, è politica, soltanto che io sono un nostalgico e un utopico e forse è solo per questo che preferisco la mia.

Ritornando a noi, dopo proverò a chiamarti per sentire la tua voce e salutarti in maniera meno "informatica", comunque ti rinnovo l'invito a venire a trovarmi a casa mia, mi farebbe molto piacere, e non fare come i politici che non mantengono mai le promesse, ci tengo.
Ti lascio al tuo lavoro e ai tuoi treni, il mio parte il 20 di ottobre, perchè a Roma ci sarò anche io, intanto ti rinnovo i saluti e un forte abbraccio, attendo tue notizie
Hasta siempre

A presto Michele

Anonimo ha detto...

Caro Michele, ho letto con attenzione la tua risposta, e voglio subito precisare che la mia adesione a molte battaglie portate avanti da Grillo, va ben aldilà della delusione derivante dalla mia vicenda personale nell'esperienza comunale. Il fatto centrale,a mio parere, è che bisogna ribaltare la visione che abbiamo adesso della politica e dei partiti in generale, ciò che "il ciclone grillo" è riuscito sicuramente a portare con sé, è indubbiamente la voglia di una politica diversa, più democratica e partecipata in primo luogo, dove noi cittadini qualunque, contiamo anche se non siamo seduti in qualche sedia che conta. Infatti il popolo della Val di Susa, quello del no a dal Molin, del ponte sullo stretto, e molte altre battaglie analoghe contro gli inceneritori e più in generale a sostegno dell'ambiente,non solo hanno avuto tutte il sostegno diretto del comico, ma hanno affermato ancora una volta, come la gente comune, ha bisogno di essere coinvolta nelle scelte che contano. Ed è qui che Grillo a mio avviso ha avuto la lungimiranza di anticipare i tempi e capire prima sicuramente dei nostri politici, il cambiamento che già è in atto nell'era dell'informatizzazione,della globalizzazione e dello scambio sempre più repentino di notizie grazie al mondo di internet. Basta che pensiamo che negli Stati Uniti(che su questa materia, a differenza di altre, sono molto più avanti di noi..)i candidati alla poltrona presidenziale all'interno dei democratici, vanno in rete e vengono in diretta subissati di domande"libere"da censure, da parte di tutti i bloggers..te lo vedi"topogigio-veltroni",in Italia che fa la stessa cosa, o per tornare a un anno e mezzo fa, il duo psiconano-valium(berlusca-prodi),che rispondono ai nostri interrogativi e magari sottoscrivono impegni grazie a delle nostre proposte? Beh,io proprio no, e penso altresì che se la politica e i politici non riescono a capire il vero cambiamento che è in corso, affonderanno insieme alla loro autoreferenzialità , perchè io sono stanco di votare rappresentanti(fra l'altro decisi dai partiti,perchè non ci danno nemmeno questa piccola e magra soddisfazione..)che arrivati e giunti nei scranni che contano, disattendono il programma sottoscritto, presentato e votato dagli elettori, questo è davvero inaccettabile e degradante per noi che subiamo tutto ciò in modo passivo. Grillo propone come ti dicevo prima, un ribaltamento di questa visione e di questa routine nella politica, facendo sì che i politici(chiamati perciò dipendenti..)siano costantemente tenuti sotto l'occhio vigile di chi li ha eletti, e dovendo quindi per forza mantenere gli impegni sottoscritti in campagna elettorale. Qui sta il vero punto di forza dell'idea grilliana della politica, fatta di gente che dal basso e grazie al blog, ha deciso di costruire tanti meet-up e di portare avanti battaglie comuni, lotte di tutti i giorni delle persone comuni, in difesa del proprio territorio e di quel minimo di dignità che ancora abbiamo.
Lo scenario politico attuale, mi pare abbastanza triste e grigio, e l'unica speranza che nutrivo nei mesi scorsi, data fra l'altro da un evidente e grossolana farsa come quella del partito democratico, era data da quella"cosa a sinistra", che però stenta a decollare a causa anche dell'incapacità e della poca lungimiranza(in questo caso molto poca..)degli esponenti di primo piano di quei quattro partiti della cosiddetta sinistra radicale, che ahimè pensano molto più a coltivare il proprio piccolo orticello, piuttosto che ascoltare i bisogni dei propri elettori, e capire la necessità e la voglia di unione che gli stessi hanno.
Questo è secondo me l'unico spiraglio di luce, ma i tempi stringono e non mi sembra ci sia l'intenzione di forzarli così tanto, sembra quasi che stiano lasciando scorrere il tutto, in attesa come si suol dire "del sol dell'avvenire", e a mio avviso questo è davvero l'ultimo treno per far sì che le speranze residue che nutriamo verso la politica pura e fatta di sofferenze, sogni e utopie, non si infrangano forse irreparabilmente e irrimediabialminte.

Spero di poterlo prendere anch'io il treno per Roma di sabato prossimo, sempre se mi danno un giorno di ferie, ma se non ce la dovessi fare, col cuore ci sarò..

A presto, sempre con affetto,

Crive


Hasta Siempre!!